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    FUTURO
Automobili volanti


e robot pilota.
Ma c'è da fidarsi?

di Barbara Mennitti

Qualche settimana fa, ci racconta il mensile Focus nel numero di giugno, su una pista di Ehra-Lessing, in Germania, scorrazzava un furgone. Cosa c'è di strano? Che a guidarlo c'era Klaus, poco attraente robot a tre braccia (per avviamento, sterzo e cambio) e tre gambe (acceleratore, freno e frizione) che riceve informazioni da tre scanner, una telecamera e un rilevatore satellitare, sviluppato dal Politecnico di Braunschweig in collaborazione con Volkswagen e Bosch. La tecnologia dei trasporti sta per sfornare scenari alla Nathan Never, che probabilmente manderanno in pensione il premuroso Ambrogio e le sue decadenti piramidi di cioccolatini.

La parola d'ordine è Its, Intelligence Transportation System, vale a dire auto che viaggiano da sole, lasciando l'ex conducente libero di farsi i fatti suoi. I giapponesi, come al solito, non sono rimasti indietro. Nell'ambito del progetto Dolphin, sviluppato da Sadayuki Tsugawa del Mechanical Engineering Laboratory di Tsukuba sono stati creati prototipi di auto che seguono le corsie, mantenendo la distanza di sicurezza e sono in grado di comunicare fra loro, per esempio per segnalare un ostacolo.  In Italia l'équipe di Alberto Broggi, docente di intelligenza artificiale dell'Università di Pavia punta su Argo, che vede grazie a due telecamere (che gli inviano 50 immagini al secondo, il doppio della tv) e mantiene la direzione grazie a un motore elettrico che controlla lo sterzo. Il progetto italiano, rispetto a quello tedesco, punta sull'utilizzo di telecamere e di altri materiali a basso costo. Il prototipo, infatti, è costato meno di 50 milioni di lire. 

Aspettando l'autista-robot, si prevedono auto che, arrivate nei parcheggi, si metteranno in comunicazione con la centrale e raggiungeranno automaticamente il posto libero e auto noleggiate che alla scadenza dell'affitto torneranno indietro da sole. Ancora più divertente: a Davis, California, la Moller prevede di iniziare fra due anni, appena conclusi gli ultimi test, la produzione di 500 auto volanti all'anno. Le Skycar, delle dimensioni di un auto normale, viaggeranno sulle strade normali a 60 km/h. Con un optional, però: appena fuori città un veloce cambio alla posizione dei deflettori delle quattro turbine e l'auto leviterà, pronta a partire per una corsa a 600 km/h. Per regolare il traffico celeste è previsto un sistema anticollisione simile a quello usato dagli aerei. Unico problema resta l'atterraggio, che per problemi burocratici per ora è consentito solo in aeroporti e eliporti. Insomma ancora pochi anni di attesa e potremo essere portati a spasso su auto volanti da autisti-robot. Rimane una piccola questione: vi fidate?

bamennitti@hotmail.com